Le nostre prime sette volte – la recensione

Le nostre prime sette volte” è l’ultimo romanzo di Bianca Marconero, pubblicato in self publishing. Il romanzo è prequel/cross over di “Non è detto che mi manchi ” (del quale potete trovare la nostra recensione QUI). Le nostre prime sette volte è il primo di due volumi che compongono la saga A&A (Alex&Alice), non è necessario aver letto altri romanzi dell’autrice per avventurarsi nella lettura di questo primo volume. Il prossimo volume, “L’ultimo bacio”, sarà disponibile dal 15 novembre.

I romanzi attualmente pubblicati da Bianca Marconero sono:

  • Albion – saga fantasy (Limited Edition Books, 2013-2016)
  • La prima cosa bella (Newton Compton editore, 2016, costo Amazon 5,01, 317 pagine)
  • Ed ero contentissimo (Newton Compton editore, 2017, costo Amazon 5,90, 92 pagine)
  • L’ultima notte al mondo (Newton Compton editore, 2017, costo Amazon 5,01, 448 pagine)
  • Un altro giorno ancora (Newton Compton editore, 2018, costo Amazon 5,86, 381 pagine)
  • Non è detto che mi manchi (Newton Compton editore, 2018, costo Amazon €8,41, 351 pagine, recensione QUI)
  • Un maledetto lieto fine (Newton Compton editore, 2019, costo Amazon €8,45, 349 pagine, recensione QUI)
  • Un maledetto per sempre (Self publishing, 2019, costo Amazon €13,07, 363 pagine, recensione QUI)
  • Le nostre prime sette volte (Self publishing, 2019, costo Amazon €13,83, 374 pagine)

    Trama

    Quante volte devi licenziare la tua segretaria prima di capire che non puoi vivere senza di lei? Alice Baker è una giovane copywriter, idealista e determinata, con una singolare propensione per i vestiti bizzarri. Alex è l’erede della Francalanza Visconti, la casa editrice leader nei periodici, e ha un gusto impeccabile per i vestiti. Fin dal loro primo incontro, Alex e Alice decidono di non piacersi affatto: Alice pensa che Alex sia uno snob egocentrico e compiaciuto che gode nel farsi paparazzare con ragazze bellissime. Alex pensa che Alice sia una patetica sognatrice, che colleziona licenziamenti ed è convinto che, nonostante sia bellissima, resterà per sempre fuori dal suo radar. Ma cosa succede se due persone che si sono già escluse a vicenda scoprono di non potere stare l’una senza l’altra? Se scoprono di essere attratti proprio dall’ultima persona al mondo che pensavano di prendere in considerazione? Per quanto tempo si può negare la passione e si può mettere a tacere un desiderio? Dalle spiagge dell’isola di Capri, alle piste da sci di Cortina d’Ampezzo, passando per Milano e i corridoi delle vivaci redazioni di «Lollipop» e «Power Player», Alex e Alice si raccontano attraverso le loro prime sette volte. Sette strade diverse per entrare in collisione o separarsi per sempre. Una storia sulla ricerca dell’anima gemella e sulle sorprese del cuore. Perché le persone più sbagliate per noi possono farlo battere per il motivo giusto.

Recensione ★★★★✰ (4,5/5)

«Io dovrei proprio licenziarti, Alice»
«Lo hai già fatto sei volte, Alex»
«Speriamo che la settima sia quella buona».

Alex e Alice sono due personaggi particolari, perfetti nei loro difetti, completamente incompatibili. Li incontriamo per la prima volta in “Non è detto che mi manchi“, uno dei miei romance italiani preferiti in assoluto. Uno di quei romanzi con cui le mie lacrime hanno deciso di migrare copiosamente dagli occhi alle guance, senza chiedere il permesso. Appena li incontriamo, nonostante nel romanzo citato siano personaggi secondari, ci chiediamo subito quali siano le dinamiche che muovono questa loro relazione particolare e curiosa. Tanto che dopo l’uscita del romanzo molte lettrici chiesero a Bianca Marconero di approfondire questi due splendidi personaggi: ed eccoci accontentate!

Non è detto che mi manchi rimane comunque il mio preferito, ma anche con Le nostre prime sette volte l’autrice ci lascia a bocca aperta. La sua incredibile pulizia nella scrittura, il suo giostrarsi tra gli equilibri delle nostre aspettative e delusioni in maniera così puntuale ed efficace, i sui dialoghi emozionanti, divertenti e spiazzanti rendono questo romanzo una meraviglia da leggere, e da sognare. I personaggi ti entrano sotto pelle, dopo poche descrizioni già riesci a visualizzarli, a comprenderli. I suoi romanzi andrebbero inseriti nella lista delle sostanze stupefacenti che provocano dipendenza! 

Alice è una bellissima nanerottola tutto pepe, si veste male e non riesce a tenere la bocca chiusa quando assiste a una ingiustizia ma dovrebbe tacere. Alex è il suo datore di lavoro, folgorato dal mix della sua bellezza e del suo carattere. È un uomo abituato al successo (in tutti i campi), un “pornocrate convinto che il mondo giri intorno a lui“, che non vuole arrendersi al debole che prova fin dall’inizio per lei. Inizia così questa guerra che passa velocemente da fredda a calda, fino a sfociare in veri e propri attacchi di violenza psicologica (ma non solo), dove l’autrice continua a farci danzare tra l’illusione che possano finalmente comprendersi e il bastardissimo gioco degli equivoci che li separa sempre di più. Perché se c’è una cosa che accomuna Alex e Alice è proprio la loro natura vendicativa. Ogni volta che uno dei due lancia un affronto (spesso non voluto) l’altro innesca una catena di vendette, ripicche e spiazzamenti che rendono la loro storia d’amore davvero impossibile. Ma la bravura della Marconero sta proprio nel non farci mai perdere la speranza, la fiducia nell’amore. È una sottile e sadica maestra in questo, lo scopriamo in maniera eclatante anche nei romanzi Un maledetto lieto fine e Un maledetto per sempre. Ma è anche capace di pura poesia… con le parole riesce a creare immagini originali ed emozionanti, che in questo caso ci regala attraverso le parole e i pensieri di Alex.

Da questa distanza noto che la nebbia ha appesantito il suo parka militare e questa combinazione di menta, velluto e foschia mi distrae come un rebus che devo per forza risolvere. Una priorità che sovverte l’ordine delle cose urgenti. Che suscita il languore della sfida e mi sposta lontano da dove stavo. Non so esattamente dove, ma lontano.

Lei è il fiocco di neve che sbilancia tutto e genera le mie valanghe.

La sua schiena è una tela bianca su cui sento il bisogno di disegnare i miei desideri.

Mi aspettavo un prequel di Non è detto che mi manchi, ma in realtà ciò che ho letto (divorato) è un cross-over non solo tra i due romanzi, ma anche con Un maledetto lieto fine! Palpitazioni ne abbiamo? A bizzeffe.

Piccolo spoiler: credo che questo sia il primo romance moderno che leggo in cui la tensione sessuale cresce pagina dopo pagina e non accade altro se non un semplice bacio. Chapeau all’autrice che oltre a scrivere un romanzo emozionante, riesce a creare un hype incredibile per il successivo, di cui ci regala due capitoli in anteprima proprio alla fine di Le nostre prime sette volte.
Alzi la mano chi sarà in grado di leggere questo romanzo e non si precipiterà a comprare “L’ultimo bacio” il 15 novembre, quando uscirà! Non esiste proprio (maledetta Marconero)!
Se non altro l’autrice ha avuto pietà di noi facendo uscire il sequel in tempi ragionevoli! Questo è l’unico motivo per cui la perdono.

Cos’altro devo dirvi? Non leggere questo romanzo sarebbe un peccato mortale!

 


Questo romanzo ci è stato inviato dall’autrice, che ringraziamo!

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Un commento su “Le nostre prime sette volte – la recensione

  1. Ciao Lea, concordo pienamente con quello che hai scritto. Bianca Marconero scrive così bene che i suoi personaggi ti entrano dentro …. e tu non riesci più a fare a meno di leggere, leggere …. Ho fatto le 3:30 di notte per finire il libro … e adesso bisogna aspettare il 15 novembre!
    Silvia

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