Stand by me – la recensione

Stand by me è l’ultimo romanzo nato dalla penna di Bianca Marconero e pubblicato in self publishing. Stavolta Bianca ci delizia (letteralmente) con uno young adult, una storia di amicizia e di amori incastrati in labirinti di regole e sensi di colpa. Un’altra ottima prova di questa autrice che non delude mai.

I romanzi attualmente pubblicati da Bianca Marconero sono:

Trama

Gregorio ha tutto quello che gli altri vorrebbero: amici, denaro e talento nel basket. Trascorre le estati collezionando ragazze, ma finisce per rimettersi sempre con Carolina, la sua fidanzata storica, non appena si avvicina il Natale. Non ha desideri a parte uno: vendicarsi di Arianna, la figlia del custode.
Arianna non ha niente di ciò che gli altri vorrebbero. È quasi invisibile, ha un’unica amica e un padre spesso oggetto di commenti feroci. Vuole diplomarsi e trasferirsi negli Stati Uniti per frequentare il college dei suoi sogni. Ha molti desideri e una speranza: sopravvivere alla vendetta di Gregorio. E magari scoprire perché è tanto arrabbiato con lei.
Eppure, tra una partita di basket e una corsa in moto, tra compiti in classe e feste in piscina, qualcosa nei loro sguardi comincia a cambiare. E se è vero che fuggire da quelle occhiate può sembrare doloroso, fermarsi e ricambiare rischia di essere straziante. Perché Arianna ha un ragazzo in California. Perché Gregorio ha già deciso di tornare con Carolina, entro Natale. Perché, quando entrano in gioco i sentimenti, si può solo sperare di non soffrire troppo.
Una storia di amicizie che sfidano tutto, di abbracci rubati, di baci impressi sul cuore e di un odio dichiarato che però assomiglia tantissimo all’amore.

Recensione

Che io adori letteralmente questa autrice non è un segreto. Tutto ciò che scrive restituisce una profondità e un’emozione rare, una carezza delicata per l’anima, nonostante l’onnipresente mini componente dark egregiamente gestita e incorporata nei suoi lavori. In questo caso la Marconero ci regala “Stand by me”, uno young adultslow burn, hate2love, sport romance da divorare in ventiquattro ore.

Gregorio Debenedetti è un ricco bulletto bolognese, talentuoso giocatore di basket, scontroso e arrogante, costantemente in guerra con il padre. Arianna, invece, è una ragazza semplice, figlia del giardiniere di villa Debenedetti, ottima studentessa e con il sogno di diventare un medico.

I due si odiano, o meglio: Greg odia Arianna. Il motivo si intuisce ma non si afferra volutamente mai fino in fondo, anche perché una ragione vera non c’è. La scusa è quella che Greg abbia bisogno che ogni suo giorno sia uguale al precedente, per una sorta di lievissima tendenza all’ossessione compulsiva provocata dai suoi traumi infantili (ed ecco la componente dark che si alza, ci fa l’occhiolino, e torna a dormire!). Il romanzo si apre con Gregorio che non accetta che Arianna esca dalla sua vita, abbandoni il suo ruolo da controfigura sporadica ma presente e voli in America per frequentare il penultimo anno di liceo all’estero. Quando torna, però, l’antifona non cambia: un odio infondato la travolge, da tutte le direzioni. Perché Greg non si limita a metterle i bastoni tra le ruote, pretende che lo facciano anche i suoi amici: Michele, Thomas e Lorenzo che, però, tra i tre, sembra il più restio a piegarsi al sadico gioco di Greg. Ma quando l’ingegner Debenedetti le offre un ruolo tanto scomodo quanto remunerativo, Arianna non può rifiutare, arrivando a giocare un ruolo molto più presente nella vita di Greg. Ed è così che l’odio, lentamente (Bianca è sadica, lo dico sempre), si trasforma in qualcosa di follemente passionale e coinvolgente.

 

Io la trovo nel buio. La trovo a occhi chiusi. E ora ho la sensazione che potrei trovarla perfino se non ci fosse più.

 

I personaggi che Bianca disegna sono come sempre credibili e indelebili. La descrizione psicologica, affidata a un sapiente show don’t tell, li rende quasi tangibili nella loro imperfezione. Riesce a farci odiare e amare Gregorio alla follia, a far crescere in noi la necessità di prendere Arianna per le spalle e scrollarla per urlarle in faccia di svegliarsi, ma anche quella di abbracciarla stretta per confortarla e dirle che tutto andrà bene. I personaggi secondari sono sempre imprescindibili e originali, riescono a partecipare all’intreccio rendendolo più colorato, gustoso e significativo.

Ho fatto uno struggente tuffo indietro nella mia adolescenza, leggendo questo romanzo. Mi sono ricordata di quanto valesse anche solo uno sguardo, una mano sfiorata, una parola detta al momento giusto. Mi sono ricordata le enormi seghe mentali, la cattiveria degli adolescenti, la voglia di essere amata e apprezzata dagli amici. Quella meravigliosa componente naive che mi portava a credere a tutto ciò che mi dicevano le persone a cui volevo bene. Stati d’animo che non torneranno più, se non ricontattandoli grazie a questi piccoli gioiellini chiamati romanzi.

Che dire? Grazie Bianca Marconero, ci hai regalato l’ennesima gemma. Ora non distrarti e TORNA A SCRIVERE.

 


Questo romanzo ci è stato inviato dall’autrice Bianca Marconero che ringraziamo!

 

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Un commento su “Stand by me – la recensione

  1. Come ti ho già scritto su Instagram l’ho inserito nella lista degli acquisti libreschi … come diventare povera prima ancora dell’arrivo dello stipendio… Ma dalla trama e dalla tua recensione direi che il libro merita e poi per me i soldi spesi in libri sono sempre ben spesi!!!

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