Trilogia Mount – la recensione

La trilogia composta da King, Queen e Desire è firmata dall’autrice best seller americana Meghan March. Sono i suoi primi romanzi tradotti in Italia grazie alla SEM. L’autrice ha pubblicato in America numerose trilogie e romanzi in stile erotic-suspense.

La trilogia Mount è composta da tre volumi rispettivamente di 222, 218 e 239 pagine per un costo di copertina complessivo di 38€ (10€ il primo volume e 14€ ciascuno gli atri due).

Trama

Siamo a New Orleans. Keira Kilgore è una bellissima donna dai capelli rosso fuoco e un temperamento perfettamente in pendant con la capigliatura. È una donna in carriera che gestisce l’azienda di famiglia, la “Seven Sinners Distillery”, che produce whiskey di alto livello. È una tipa tosta, vedova di un poco di buono che le ha lasciato qualche ricordo mediocre e una montagna di debiti. Lachlan Mount è il capo di tutto ciò che può considerarsi illegale a New Orleans: spregiudicato incallito, killer di ghiaccio, spietato violentatore di donne indifese. O almeno queste sono le voci che circolano sul suo conto. È il Re. Ed è anche il creditore di tutti i debiti di Keira. A Mount non mancano certo i soldi, così decide che sarà più interessante far pagare Keira in natura, piegandola e domandola come una puledra impazzita. È un uomo abituato ad avere ciò che vuole, e dunque, la avrà.

Recensione ★★★★☆ (4/5)

Premetto che di “50 sfumature”, trilogia spesso paragonata a quella della March, ho letto solo il primo romanzo. Il secondo e il terzo giacciono praticamente intonsi nella mia libreria: mi sono annoiata già alla fine del primo capitolo del secondo volume. Quindi per me è assurdo questo paragone, la trilogia di Mount me la sono letteralmente “bevuta” con una certa qual impazienza ogni volta che dovevo aspettare l’uscita del nuovo volume. A differenza di 50 sfumature, e sicuramente questa è una delle motivazioni di questa mia “fame”, i tre volumi non sono in alcun modo autoconclusivi: alla fine dei primi due c’è sempre qualcosa che alimenta l’attesa del successivo. Ed è questo un pregio ma anche un difetto: sinceramente non trovo ci sia una gran giustificazione, se non quella economica, di dividere questa storia in tre romanzi differenti, ed è anche questa la motivazione che mi ha spinta a fare un’unica recensione per tutta la trilogia. Ma andiamo con ordine!

King è stato potente, un romanzo pieno di scene hot ma anche di incredibili dimostrazioni di carattere da parte dei protagonisti. Un’ottima installazione della storia, anche se fin dall’inizio non mi è stata molto chiara la parte “suspense”. La domanda alla fine del primo volume è stata: ma come è possibile paragonare Anastasia di cinquanta sfumature a Keira? La prima una ragazzina goffa, vergine, quasi astemia, indecisa e soprattutto, diciamocelo, totalmente consenziente a questo “contratto sessuale”. Keira invece è una donna caparbia, genuina, arrogante, completamente centrata nella sua essenza, decisa nei suoi affari e soprattutto consapevole di ciò che vuole dalla vita. E soprattutto lei, almeno all’inizio, è tutt’altro che consenziente: non firma un contratto, è obbligata a sottomettersi ad un vero e proprio ricatto sessuale. È un personaggio molto più forte e molto più interessante, del quale si apprezzano diverse sfaccettature e si intuisce una bella profondità. E vogliamo parlare di Mr. Grey? Ricchissimo, stop. Non si sa cosa faccia, come viva, nulla. E quindi non può acquisire la profondità di Mount, del quale fin dall’inizio acquisiamo informazioni, centellinate per tutta la durata della trilogia. Mount è un Re senza regole. Mr. Grey è uno che le regole le scrive nero su bianco e le fa addirittura firmare alle sue prescelte: sembra quasi che l’autrice voglia per forza dargli una connotazione da stronzo tenebroso, edulcorandola però con questi dettagli politicamente corretti che fanno perdere forza al personaggio e alla storia (“ti punirò ma solo se me lo chiederai”…).

Queen è stato il mio volume preferito, mi ha permesso di entrare in profondità e di iniziare a scoprire le debolezze dei protagonisti, ciò che li rende umani e quindi più vicini a noi che leggiamo, immedesimandoci sempre di più. Ho apprezzato anche la componente di rivendicazione femminile che regala a Keira un’aura da super eroina, da Wonder Woman in trappola.

Desire è il volume che mi ha lasciato più dubbiosa: le prime 20 pagine sono emozionanti e toccanti, poi acquisisce una noiosa componente ripetitiva e romanticamente stucchevole (che detta da me che adoro i romance… è roba!) dove lo stesso concetto smelenso viene espresso e presentato in tutte le salse. Nei primi due libri forse Meghan March ci ha un po’ troppo viziati: sono scorrevoli, veloci, intriganti… mentre nel terzo c’è una specie di rallentamento in cui i continui flashback narrativi (strumento forse indispensabile ma di cui a mio parere abusa nel terzo volume) sono i principali responsabili dello sviluppo a singhiozzo della storia. Penso che tutto ciò derivi da un problema di sceneggiatura: indubbiamente le informazioni fornite sono indispensabili perché rivelano il lato umano di Lachlan, ma potevano essere diluite nella trilogia o riportate utilizzando metodi narrativi alternativi. Non a caso il claim sulla quarta di copertina si riferisce ai volumi precedenti! Quasi una confessione sulla mancanza di contenuti del volume. Da metà in poi sembra quasi che il compitino (ovvero spiegare le motivazioni alla base dei comportamenti di Mount) sia stato svolto e che quindi sia possibile riprendere la narrazione. Da quel punto in poi torna tutto a scorrere perfettamente, anche se a mio avviso succedono tante cose troppo in fretta, andando inevitabilmente ad intaccare la logica della storia che fino ad ora era stata uno dei punti forti di questo lavoro. È come se alla fine l’autrice avesse dovuto inserire per forza la connotazione “suspence”, tutta insieme.

Detto questo: è stata una lettura molto bella e intrigante, appassionata e passionale, che consiglierei a tutti. Il genere letterario può non piacere, in questo caso le scene di sesso sono molto esplicite e dettagliate, ma è una bella storia, costruita magistralmente e che crea dipendenza!

 

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