La corsa – la recensione

La corsa è il romanzo d’esordio di Michela Belotti, edito da Book a Book nel 2018 (ediz. BookaBook, 2018, prezzo Amazon € 11,05, 199 pag.).

Trama

Sara è una ragazza come potremmo essere tutte noi, con una famiglia a tratti scomoda e imbarazzante, un lavoro medio e una convivenza conclusa alle spalle che l’ha segnata. Una sera si ritrova ferita a seguito di un’aggressione di cui non ricorda assolutamente nulla.

Il tenente Roberto Castelli, nell’indagare sull’accaduto, instaura con lei un rapporto che andrà oltre quello puramente lavorativo, finché la verità si palesa nella testa di Sara e allora tutto deve trovare una giusta logica e un’inevitabile soluzione.

Recensione

Spesso escludo a priori la gente solo perché troppo diversa da me, oppure quando la prima impressione non mi convince […].
Sono troppo diffidente. Spesso mi sento un alieno, con interessi lontani anni luce dalla maggior parte dell’umanità.
Trovare qualcuno che mi faccia sentire capita è una rarità.

Sara è così, diffidente, ha difficoltà a credere nell’umanità, è cresciuta con una famiglia un po’ invadente e spesso concentrata su questioni futili. L’autrice ci tiene a descrivere questa parte di lei, per focalizzare il fatto che Sara non si è mai sentita realmente capita; a rincarare la dose, una convivenza fallita, con strascichi che si riveleranno fatali nel corso della storia.

Il romanzo inizia con Sara che corre, di notte, con una ferita all’addome, una ferita che non sa come ha fatto a procurarsi. I capitoli successivi sono flashback sulla sua vita, che fanno capire al lettore quale sia il suo background, intervallati da momenti del presente, in cui si cerca di fare luce sulla faccenda. È così che Sara conosce il tenente Roberto Castelli, colui che deve indagare sul mistero della sua aggressione e che svolgerà un ruolo significativo nella sua vita, sempre più confusa. La verità, sempre più reale e spaventosa, affiorerà piano piano nella mente di Sara.

Michela Belotti ha una scrittura chiara, decisa, che mette perfettamente a fuoco i protagonisti del romanzo e tratta concetti giudiziari e legali con ottima competenza.

Tuttavia, nei momenti di amnesia di Sara, mi sono trovata a non capire i salti temporali che l’autrice ha scelto di inserire, saltando continuamente tra il prima e il dopo l’aggressione. La struttura del romanzo non mi è sembrata molto chiara: il lettore viene spesso trasportato da una scena romantica a una cruciale per la risoluzione del mistero, senza soluzione di continuità. Non è dunque chiaro, almeno per me, se “La corsa” voglia essere un romanzo rosa o un giallo. La mia impressione alla fine del romanzo è stata che il mistero dell’aggressione sembra risolversi in pochi semplici passaggi (con colpo di scena finale), mentre la storia d’amore sembra essere più importante e punto focale anche nel finale del romanzo. Il consiglio che darei all’autrice per un prossimo romanzo è quello di considerare bene i “pesi” che vengono dati alle diverse sfumature, cercando di trovare un equilibrio più armonico.

A conti fatti, il romanzo mi è comunque piaciuto. Mi sono lasciata cullare dalle descrizioni molto realistiche di situazioni quotidiane che hanno reso la protagonista una persona comune, nella quale tutti noi possiamo immedesimarci, e che cita grandi maestri dell’arte cinematografica come Tarantino (adoro!).

Sono libera. E per festeggiare entro nel cinema, prendo il biglietto per Django Unchained in lingua originale e il menù popcorn con tè alla pesca. È la decima volta che lo vedo da quando è uscito, ormai conosco le battute meglio degli attori, tanto da potermi sostituire a loro.
Molti potrebbero definire il mio comportamento ossessivo compulsivo, in realtà è passione pura.

Infine, ho trovato il messaggio finale molto importante: la vita per Sara ha avuto una battuta d’arresto con l’aggressione ricevuta di cui non ricorda nulla e con la scoperta di una verità molto scomoda, ma rinasce, dalle sue stesse ceneri, e torna ad essere più forte di prima.

 


Questo romanzo ci è stato inviato dall’autrice, che ringraziamo!

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Recensione di NiMa per ChickLit Italia

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